La Mia Relazione Congressuale
Un aforisma di Anne Carson dice che “ L’unica regola del viaggio è: non tornare
come sei partito. Torna diverso”.
Il viaggio che abbiamo intrapreso ormai 4 anni
fa ci vede oggi sicuramente cambiati, sicuramente diversi nell’approccio ai
problemi, nel confronto interno e nei rapporti con l’esterno.
È stato un viaggio difficile e non privo di
errori, di questo ne siamo consapevoli e non ci sottraiamo al peso della
responsabilità che questi comportano, ma sappiamo anche che dagli errori si
impara. La vera questione è dove il bagaglio di esperienza ci porterà, quali
percorsi scegliere per raggiungere la meta che ci eravamo prefissati.
Il PD del 2017 è sicuramente diverso da quello
del 2013, più visibile tra la gente, più unito al suo interno, con nuove
risorse ma non possiamo nascondere anche con tante difficoltà in primis il
grande ridimensionamento avuto in termini di rappresentatività in amministrazione.
Qualche compagno di viaggio oggi ha scelto di
stare altrove, guarda caso proprio dove ci sono il potere e gli interessi, ai compagni e agli amici che di
ciò si rammaricano dico che la coerenza, la responsabilità, il dovere della
trasparenza e le qualità umane non sono strumento di trattativa, se parliamo di
qualità degli uomini che si sono avvicinati al nostro partito, oggi il saldo è sicuramente a nostro favore.
Una critica su tutte però voglio chiarire e
riguarda l’alleanza civica delle scorse amministrative con esponenti di destra
dopo la caduta di un sindaco che ricordo a tutti solo apparentemente
apparteneva al Partito Democratico.
Il nostro programma politico in tal senso è
chiaro.
Come primo
passo il PD deve sicuramente prevedere percorsi complementari, mai di
sudditanza e se necessario alternativi, guidati dalla piena autonomia rispetto
alle posizioni che in futuro bisognerà prendere sulle problematiche della
nostra cittadina con l’alleato che oggi ci vede insieme in amministrazione. Questo
significa restare leali ma non sudditi, significa che se si dissentirà,
sarà necessario manifestarlo chiaramente
e senza remore, significa riprendersi quel ruolo di protagonismo che in questi
mesi, subito dopo la sconfitta elettorale abbiamo, anche per responsabilità
personale, lasciato cadere.
Il secondo
passo è quello di ricostruire dalle ceneri del centro sinistra. Lo sguardo
a forze che si costituiscono a sinistra è attento e la disponibilità al dialogo
necessaria per tutti, non solo per il Partito Democratico, se si vuole nella
prossima legislatura ritornare ad una normalizzazione del quadro politico che
molti nostri simpatizzanti e tesserati ci richiedono fortemente.
Sicuramente partiamo dalla considerazione che
l’attuale alleanza amministrativa è una parentesi e che invece è necessaria, prioritaria, l’apertura e la ricerca di nuove alleanze più vicino ai nostri
ideali .
Tra 5 anni se vogliamo vincere dovremo mettere
da parte rancori e antipatie personali e ritornare a discutere su un piano
politico con chi già da oggi è presente sul palcoscenico politico cassanese ed
è opportuno iniziare da subito per avere un fronte unito per le prossime
elezioni.
Le alleanze dell’ultimo mese e i candidati
dell’ultima ora devono finire perché non portano mai a niente di buono e
l’esperienza Lionetti insegna.
Il terzo
passo è quello di ritornare a dialogare e ad aprire il partito ai cittadini
così come abbiamo fatto nella prima parte dello scorso mandato, riqualificare
la proposta politica attraverso la discussione, il confronto e lo studio.
Il bisogno di partecipazione politica è
tangibile, la presenza di sei liste nella scorsa competizione elettorale è stata
evidente, ma la capacità del PD di intercettarla non è stata adeguata anche per
scelte politiche nazionali che hanno inciso fortemente sull’immagine e sul
consenso del nostro partito. Ma invertire la tendenza è possibile.
Un viaggio termina quando il percorso
prefissato è completo quando si scopre quel tesoro che come il protagonista di
un libro a me molto caro “L’alchimista” è
davanti a nostri occhi ma che per trovarlo occorre azzardare, vivere esperienze
dure e faticose, metaforicamente
parlando fare il giro del mondo.
Il nostro viaggio deve continuare, abbiamo
ancora tanto da poter offrire al nostro paese ed ai nostri concittadini.
Alla fine il valore più grande non è ciò che si
trova, non è il potere, non è l’affermazione ma è il viaggio stesso la vera
risorsa, nella piena convinzione che questo gruppo ha rinnovato il coraggio a
fare di tutto per seguire la propria “Leggenda Personale” in virtù del servizio
per la propria comunità.
Il viaggio continui essendo però oggi più
disposti ad accogliere ciò che ci sarà donato dal confronto con chi oggi la
pensa diversamente da noi ma che rispettiamo e apprezziamo per il momento
di crescita che questo momento ci
offre.
Davide Pignatale